Con il nuovo Sagrantino di Montefalco Collepiano 2020 la cantina Caprai raccoglie i frutti del lavoro di “revisione stilistica” e di sottrazione della robustezza e della struttura a cui stanno andando incontro alcuni rossi. Marco Caprai, figlio del fondatore Arnaldo, era già considerato il padre della reinterpretazione in chiave moderna di questo vino simbolo del territorio umbro che ha conquistato la Docg nel 1992. Ora - con l’aiuto dell’enologo Michel Rolland - è riuscito a creare un vino pulito, elegante, asciutto, molto equilibrato e al tempo stesso ricco di complessità ed evoluzione, anche se bevuto senza aspettare un ulteriore invecchiamento. Prodotto da uve Sagrantino in purezza, un vitigno a maturazione tardiva con acini piccoli e neri, dotati di una buccia spessa e ricca di polifenoli, Collepiano matura 22 mesi in barrique di rovere francese e almeno sei mesi in bottiglia. L'azienda, che ha ricevuto i 3 Bicchieri del Gambero Rosso con il Sagrantino 25 anni Arnaldo Caprai 1996, ha raggiunto un'estensione di circa 174 ettari, di cui 160 di superficie vitata. Il Collepiano 2020, dal rosso rubino intenso, al naso sprigiona sentori di confettura di mora, pepe, chiodo di garofano e vaniglia, una nota balsamica finale. In bocca è caratterizzato da una tannicità importante, ma non pesante, con un potenziale di invecchiamento di 10-15 anni, anche se il vino è ottimo bevuto subito.
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