Terre del Barolo, con i suoi 600 ettari a vigneto in biologico, per una produzione di 3.000.000 di bottiglie, è la cantina sociale più importante di Langa. Nata nel 1958 per volontà dell’allora sindaco di Castiglione Falletto Arnaldo Rivera, che mise insieme i primi 21 soci, oggi ne raccoglie 300 a rappresentare una realtà produttiva solida e articolata, in grado di spaziare tra le molte denominazioni dell’areale. La gamma di vini, che porta il nome del fondatore di questa realtà cooperativa, approda sul mercato 2017 con l’obbiettivo di valorizzare i vini ottenuti da “single vineyards”. Frutto di un protocollo tra la cantina e alcuni soci, il progetto poggia sull’individuazione di particelle (non superiori in media ai 5.000 m²) situate nelle aree più prestigiose, il costante monitoraggio delle condizioni di ogni vigneto da parte del team di agronomi, biologi e geologi di Terre del Barolo e la possibilità di sacrificare un’annata o un determinato vigneto se la qualità non è ritenuta idonea a dare un grande vino. 11 le etichette complessive del progetto, dove spiccano ben 8 Cru di Barolo, che spaziano da Vignarionda a Bussia e Monvigliero. Il Monvigliero 2016, oggetto del nostro assaggio, possiede una convincente base aromatica fruttata, fragrante e pulita, in cui si inseriscono lampi balsamici e speziati. In bocca, il sorso ha tratti austeri e classicheggianti, articolazione e finezza.
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