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ARRIVA ASSOENOLOGI!: “TASSO ZERO PER NEOPATENTATI, 0,8 PER GLI ALTRI. ED ANCORA TUTTI I PROBLEMI DEL MONDO DEL VINO ITALIANO, CHE RAPPRESENTA IL 17% DELLA PRODUZIONE MONDIALE

Portare a zero il tasso alcolemico per i neo patentati e comunque per i giovani fino a 21 anni, così come fatto in Germania; aumentare da 0,5 a 0,8 il tasso per gli altri consumatori, così come fatto in Inghilterra. E’ la proposta che il direttore generale Giuseppe Martelli ha rilanciato per l’apertura del Congresso n. 64 degli enologi italiani.
“Demonizzando qualsiasi bevanda alcolica, senza distinguo e criminalizzando il normale consumo di vino, si influenzano - ha osservato Martelli - negativamente i consumatori più sensibili e non certo i fautori dello sballo”.
Il direttore dei tecnici del settore vitivinicolo ha poi osservato che “se è vero che la guida in stato di ebbrezza è un pericolo, è altrettanto vero che siamo di fronte ad un’esagerazione mediatica, anche alla luce dei consumi pro capite che negli anni 70 erano di 120 litri, o oggi solo 45 litri. Un’esasperazione che rischia di inculcare l’idea che l’alcol sia la causa di tutti gli incidenti stradali, senza mai distinguere tra abuso e corretto consumo, senza mai far differenza tra vino e superalcolici o tra gli intrugli che vengono bevuti per sballare”. Di qui la proposta degli enologi italiani, già inviata al Ministro del Welfare Sacconi il 21 gennaio 2009.

Focus - Gli Assoenologi ricordano tutti i problemi del vino d’Italia e che “il made in Italy è il 17% della produzione mondiale”
Il vino italiano con i suoi 50 milioni di ettolitri, prodotti mediamente ogni anno dal 1999 al 2008, rappresenta il 17% dell’intera produzione mondiale ed il 28% di quella dell’Unione Europea a 27. E negli ultimi 20 anni, la produzione di vini a denominazione di origine è passata dal 12 al 33%, quella a Indicazione geografica tipica ha raggiunto il 28% e quella dei vini generici da tavola e’ scesa dall’88% del 1986 al 39% di oggi. “Queste trasformazioni non sono certo passate inosservate all’estero dove il vino italiano piace, tanto che le nostre esportazioni, per 10 anni e fino al 2002, sono ininterrottamente cresciute raggiungendo insperati traguardi”. E’ la fotografia del comparto vitivinicolo fornita da Assoenologi.
“Anche in questo attuale difficile momento, sia pure tra alti e bassi, il settore vitivinicolo italiano sta meglio di tutti gli altri d’Europa. Nonostante i campanilismi, la burocrazia, la frammentazione di intenti, la dismissione di 500.000 ettari di vigneti in 20 anni, la dispersione della promozione, che purtroppo caratterizzano il comparto. Pensiamo quali risultati potremmo ottenere se ci fosse più gioco di squadra, più trasparenza, più critica obiettiva e costruttiva”.

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