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Astemio un italiano su tre, ma chi beve sceglie qualità. Sondaggio Astra Ricerche per Consorzio del Valpolicella: il consumatore medio vive nelle province più ricche, ha un’età tra 25 e 44 anni, naviga in Internet e le sue scelte fanno tendenza

Italia
L\'enoappassionato italiano è giovane e colto e vive in provincia

Un italiano su tre - soprattutto studenti tra i 18 e 24 anni, casalinghe e residenti al sud - non beve mai vino o è totalmente astemio. Quasi la metà del restante 67% è rappresentata da consumatori saltuari, un altro decimo è costituito da persone che bevono con frequenza non giornaliera, il restante 40% consuma vino ogni giorno e spesso più volte al giorno. A fornire questi risultati è un'indagine, denominata Gli italiani e i vini Valpolicella realizzata da Astra Ricerche per il Consorzio di Tutela dei Vini della Valpolicella.
L'analisi, svolta nella terza settimana di gennaio 2006 attraverso 1.001 interviste telefoniche su un campione rappresentativo della popolazione adulta italiana, pari a 47.1 milioni di residenti dai 18 anni in su, ha stabilito che il consumatore medio vive nelle province italiane più ricche, in prevalenza nelle aree urbane non metropolitane, ha un'età compresa tra i 25 e i 44 anni (quella più interessante per il consumo di vino, anche per la capacità di spesa), naviga in Internet, è considerato un forte influenzatore (che nel gergo del marketing significa che le sue scelte fanno tendenza).
L'italiano il vino preferisce gustarlo a casa propria (in circa il 60% dei casi). Vanno aggiunti i pranzi e le cene nei ristoranti, nelle trattorie e nelle pizzerie (38%). Il consumo nei wine bar e nelle enoteche (9%) e quello come aperitivo o dopo cena in casa (3%) chiudono questa particolare classifica. I vini rossi sono i più amati dagli italiani (76%) e gli estimatori dei vini leggeri (57%) risultano più numerosi di quelli dei vini robusti (37%). I vini fermi sono più amati (53%) dei frizzanti (38%), così come i vini morbidi, rotondi, piacevoli da bere (50%) superano quelli secchi (47%), con un identico 47% che previlegia i vini amabili, leggermente dolci.
Resta ferma e elevata la domanda di qualità del vino, del produttore, della regione (che si vuole esperta in questo settore): una domanda che coinvolge intensamente il 63% dei consumatori, i quali anche per questo motivo previlegiano i vini Doc e Igt non solo come garanzia di origine territoriale ma anche come certificazione di qualità. Solo un terzo degli intervistati (34%) afferma di fidarsi unicamente dei prodotti di marca, mentre infine è in ripresa la preferenza per i vini della propria zona (58%). I vini rossi più bevuti dagli italiani sono per la maggior parte prodotti in Toscana e Umbria (43%) cui segue il Piemonte (39%), il Veneto (32%), la Sicilia (30%).
La ricerca in ogni caso ha riservato un interesse particolare ai vini rossi veronesi: il 43% dei consumatori adulti di vino conosce almeno un po' questi prodotti ma solo un quarto dei consumatori li considera trendy e di moda. Giocano a favore di questi prodotti la grande tradizione riconosciuta (quasi 60%), l'abbinabilità a molti cibi e piatti della grande tradizione italiana, la presenza connotante di Doc e Igt (55%) oltre che di marche note e qualificate (49%), la facile reperibilità garantita dall'ottima distribuzione molecolare (53%), la connotazione riconosciuta di vini leggeri e digeribili (50%) oltre che morbidi, rotondi, piacevoli da bere (48%), di carattere senza essere troppo forti (42%).

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