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PIEMONTE

Asti: Consorzio e Comuni uniti per salvare i “Sorì” del Moscato. “Zonazione” e menzioni in etichetta

Giorgio Bosticco a WineNews: 330 ettari di vigneti “eroici” che sono un patrimonio storico e culturale del territorio da tutelare e valorizzare
ASTI, BOSTICCO, MOSCATO, ZONAZIONE, Italia
I Sorì del Moscato al centro del progetto di Consorzio dell'Asti e dei Comuni del Moscato

L’Asti scende in campo per salvare i suoi vigneti storici, i “Sorì”, appezzamenti di terreno in forte pendenza, dove è nato storicamente il “vigneto Moscato”, che oggi, per le difficili condizioni di lavoro, in fortissima pendenza e per i margini economici sempre più stretti, rischiano di essere abbandonati dalle nuove generazioni. Con un rischio concreto non solo dal punto di vista della storia vinicola, ma anche del dissesto idrogeologico potenziale che ne potrebbe derivare. Un progetto di cui si parla da tempo, e che mira ad una vera e propria “zonazione” da portare poi in etichetta, con la formula, per esempio, delle Menzioni Geografiche Aggiuntive, o di una zona “classica”m e che ora, con la volontà comune dei 52 comuni della Denominazione, riuniti nell’associazione “Comuni del Moscato”, e del Consorzio dell’Asti Docg (www.astidocg.it), sembra entrare concretamente nel vivo. Articolandosi in due fasi, come spiega a WineNews il direttore del Consorzio, Giorgio Bosticco.
“Stiamo parlando della salvaguardia della zona storica della produzione di Moscato, e come Consorzio abbiamo censito i 10.000 ettari di vigneto della nostra Denominazione, in termini di altitudine, esposizione e pendenza, considerando eroici questi vigneti, i Sorì - spiega Bosticco - con una pendenza dal 50% in poi, dove nessun mezzo meccanico può lavorare, e ne sono venuti fuori 330 ettari. E ora stiamo ragionando insieme ai Comuni del Moscato per incontrare prima di tutto l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, ma anche quelli di Ambiente, Turismo e Cultura, per cercare di trovare, in una fase provvisoria, delle risorse per sostenere questi vigneti che hanno dei costi di manodopera che sono più del doppio rispetto a quelli di media collina, e che rischiano l’estinzione e l’abbandono, soprattutto da parte dei giovani viticoltori. Con conseguente depauperamento del paesaggio, e che genererebbe problemi di instabilità del suolo con frane, disseto e così via, senza contare che siamo anche a ridosso delle zone Unesco di Langhe, Roero e Monferrato. Per evitare l’abbandono di questi vigneti, soprattutto da parte dei giovani, dobbiamo creare una forma di mantenimento di quello che è un patrimonio della nostra Denominazione, anche turistico, in vista di arrivare, poi, ad una modifica del disciplinare, dove questi Sorì vengano normati, e valorizzati con la creazione di un prodotto, soprattutto Moscato d’Asti “premium”, di maggior pregio e prestigio”.
Un progetto che, evidentemente, è dettato più da motivazioni culturali ed etiche, che economiche.
“Il peso economico reale di questi vigneti sulla denominazione è relativo, si parla di 330 ettari su 10.000. Ma hanno una valenza storico culturale paesaggistica importante - spiega Bosticco - e devono diventare l’eccellenza anche per i flussi enoturistici, in queste zone dove il contadino, come si dice da queste parti ha una gamba più lunga ed una più corta, perchè non sta mai in piano. Senza contare che la tutela di questi vigneti “eroici” è anche prevista dal Testo Unico del Vino. Ora c’è la volontà congiunta dei 52 Comuni e del Consorzio per portare avanti questo progetto”.

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