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ATENE 2004 - A TAVOLA LA CUCINA VEGETARIANA GIA’ SUL PODIO. PER ATLETI 1 MILIONE DI CHILI DI FRUTTA E VERDURA. MA CI SARA' ANCHE IL VINO ... QUALE? IL PRIMO “VINO UFFICIALE” DELLE OLIMPIADI: IL “KRIMISA”, ANTENATO DEL CIRO'

A ricordare il cibo degli dei ci sarà soltanto il vino di Krimisa, tanto caro agli atleti dell'antica Grecia. Per il resto, ad Atene, sulle tavole dei ristoranti delle Olimpiadi, nel villaggio e nei media center, regna sovrana la cucina vegetariana, e soprattutto il riso, invano contrastato dalla pasta,cui è riservato solo un angolo per buongustai.
La conferma viene dalle cifre rese note dai responsabili del catering olimpico, in testa il greco Makis Fokas, che certo non hanno badato a spese : un milione di chilogrammi di frutta e verdura (fra cui soprattutto mele e banane) tanto pesce del mediterraneo e "solo" centomila chili di carne soprattutto per statunitensi e nord europei.
Alla base della scelta del menù, secondo i responsabili della cucina olimpica (che in questa edizione è affidata alle mani sapienti di un cuoco greco, Costas Tsingas ed all'americano Mike Crane) hanno concorso vari fattori : il caldo di Atene, la convinzione che molti atleti ed addetti ai lavori sono orientati verso una cucina in gran parte vegetariana, la necessità di poter rispettare a tavola i vari precetti religiosi e la facilità in Grecia di poter acquisire cibi prettamente mediterranei.
Il menù è ricchissimo e prevede piatti tipici non solo della cucina greca ed italiana, ma anche del Magreb, dell'India e del Centrafica, proprio per consentire a tutti di avere la possibilità di un regime alimentare con poche sorprese.
La scelta sarà essenzialmente fra tre proposte: piatti mediterranei (che dovrebbero essere scelti dal 40% degli ospiti), asiatici (30% delle preferenze previste) e della cucina internazionale. Ci sarà anche in alcuni giorni un angolo per la pizza (cotta tuttavia nel forno elettrico), mentre non mancheranno circa trenta alternative per gli amanti del dessert.
Alle Olimpiadi, fortemente condizionate a tavola dagli sponsor, ci sarà anche il consueto fiume di birra, acqua minerale e bevande gassate, anche se si registra una discreta presenza di vino. E, quasi a voler fare omaggio alla memoria dei Giochi, un posto d'onore spetterà al Krimisa, il nettare che era riservato agli atleti dell'antica Grecia in caso di vittoria alle Olimpiadi e di cui era in particolare estimatore Milone di Crotone, vincitore in ben sei edizioni.
E' un vino particolarmente adatto ai piatti di pesce e di formaggi freschi ed è prodotto anche nella piana di Cirò Marina in Calabria, cittadina sorta sulle ceneri dell'antica colonia greca Krimisa. Le cucine dei due ristoranti olimpici lavorano per il momento a ritmo ridotto, ma il lavoro non macherà a partire da metà agosto, allorché è previsto che ospiteranno quotidianamente più di 7.000 clienti fra quanti sono accreditati ad Atene 2004. E per soddisfare le esigenze di tutti saranno al lavoro mille addetti per confezionare e distribuire 2 milioni di pasti in poco più di un mese. Ed anche sul versante del catering sarà un nuovo record nella storia delle Olimpiadi moderne.

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