Per celebrare il 160° anniversario della Maison, Ayala ha da poco messo in commercio la cuvée n. 7, da un blend di 7 Grand Cru della Côte des Blancs (Avize, Chouilly, Cramant, Le Mesnil-sur-Oger, Oger) e della Montagne de Reims (Aÿ, Verzy), tutti dell'annata 2007. Il risultato è uno Champagne dalla delicata effervescenza che al naso propone prugne e albicocche mature, miele e cenni gessosi. In bocca, il sorso è cremoso e morbido ma anche incisivo e dalle belle note saline e mentolate. Maison attualmente fra le più dinamiche, Ayala sta riconquistando il posto che le spetta, benché lavori solo uve acquistate. Tra i nomi più importanti della Champagne fino al secolo scorso e poi quasi dimenticata, comincia a risorgere a seguito del suo passaggio a Bollinger nel 2005. Unico Champagne a non portare in etichetta un nome francese o tedesco ma spagnolo - il suo fondatore Edmond Ayala era di origine basca – si impose fin da subito nel 1865. La Maison fu però distrutta dai vignaioli dell’Aube durante la rivolta del 1911, ma, nel 1920, tornò ad essere uno dei più grandi produttori dell’areale. Poco dopo, invece, l’azienda intraprese un percorso involutivo che la portò quasi all’oblio (a causa soprattutto di vari passaggi di proprietà: venduta alla Guinness Bank nel 1929, acquistata da René Chayoux nell’ultimo dopoguerra, ceduta al gruppo finanziario Frey nel 2001) fino alla recente rinascita.
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