Il Brut Majeur, assemblaggio di uve Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier provenienti da diversi vigneti della Côte des Blancs, Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Aube, Vitry e Côte de Sézannema, vinifica in acciaio e sosta sui lieviti per quattro anni (“Extra Age”). Champagne a basso dosaggio, rappresenta un po’ il “continuum” storico nella gamma della Maison con sede ad Aÿ. Raffinato il naso dove si combinano note di agrumi, scorza di cedro candita, glicine e zagara con qualche tocco di pane appena sfornato. In bocca, il sorso è sapido e fragrante con effervescenza ben presente e acidità puntuale, che donano piacevolezza e ritmo. Fondata nel 1860 da Edmond de Ayala, la Maison si mise in evidenza per uno stile meno dipendente dal “dosaggio” (introducendo nel 1865 il “Dry Champagne” con un dosaggio di 21 g/l al posto di quello, tradizione all’epoca, di 150 g/l.). Alterne le successive vicende della Maison: distrutta dai vignaioli dell’Aube durante la rivolta del 1911, nel 1920 riesce a riconquistare una posizione di rilievo nell’areale. Da lì, in poi, invece, il suo percorso si fa più difficile, soprattutto a causa dei molteplici passaggi di proprietà (venduta alla Guinness Bank nel 1929, acquistata da René Chayoux nell’ultimo dopoguerra, ceduta al gruppo finanziario Frey nel 2001) che ne hanno decretato quasi l’oblio. La rinascita, nel 2005, con il passaggio a Bollinger.
(are)
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