L’Italia è strapiena di aziende vitivinicole di notevole bellezza, spesso pure di architettura insolita e la Badia di Morrona sicuramente fa parte di questo elenco. Antico monastero medievale, diventò residenza estiva dei vescovi di Volterra nel 1482. Venduto poi a privati nel 1870, è attualmente proprietà dei conti Gaslini Alberti. Qui all’interno della graziosa villa si nota un muro semicircolare, che altro non è che l’apside della chiesa adiacente. Dopo gli ottimi i vini degli anni ’90, la casa ha avuto successivamente un periodo interlocutorio, ma le più recenti produzioni indicano un ritorno ai fasti del fine secolo precedente, in primis nel vino di punta aziendale, il Vigna Alta: 100% Sangiovese dalle parcelle migliori della tenuta. E, come suggerisce il nome, alte: in una zona di colline basse questi filari si trovano a 200 metri s.l.m. e sono state ripiantati con le marze selezionate dalla vecchia vigna. Giorgio Marone si occupa delle vinificazioni, e il 2015 è un successo incontestabile, come indicano i dati analitici: 31,5 di estratto (ricchezza), un pH di 3,64 (morbidezza) e 14,5 di grado alcolico (generosità). Il vino viene affinato in botti da 25 ettolitri, decisione che aiuta a mantenere identità e territorialità, i profumi – floreali e di piccoli frutti rossi – sono inconfondibilmente da varietale toscano. Un rilancio molto convincenti da parte di Filippo Gaslini Alberti.
(Daniel Thomases)
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