Preganzol è solo ad una breve distanza da Venezia, è una delle prime fermate d'un treno che viaggia verso aree più alte, zone dove si coltivano vitigni bordolesi e, soprattutto, la Glera del Prosecco. Ma qui siamo in un territorio piatto a 30-35 metri s.l.m., il terreno è argilloso, a volte così pesante da rallentare i corsi d’acqua. Asolo a 190 metri e Valdobiaddene a 250 metri sono, dal punto di vista della viticoltura, un altro pianeta. Non tanto invitante dunque per i professionisti della vite, ma i fratelli Barollo hanno visto qui delle possibilità e potenziali che altri mortali non hanno scorto e hanno creato un’azienda modello che ha offerto ai clienti bottiglie molto caratteristiche ed espressive a prezzi spesso di una dolcezza sorprendente. Tutto inizia nel migliore dei modi: il debutto è stato nel 2001 ma c’è stato un grande lavoro alle spalle, come dicono i fratelli, “ogni vigneto è stato programmato con grande attenzione per le sue caratteristiche pedoclimatiche, scegliendo le varietà più adatte”. Insensato cercare stranezze e stravaganze, le uve delle DOC dicono Chardonnay, Sauvignon, Glera, Merlot e Cabernet e queste sono le viti messe a dimora. Che, imbottigliate, danno una produzione di qualità velocemente apprezzata e ricercata. In primis, il Cabernet Franc che qui esibisce tutto il patrimonio di cassis e minerali, di setosità e persistenza, di completezza e razza della varietà.
(Daniel Thomases)
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