Se il buongiorno si vede dal mattino, il vino si guarda dall’etichetta. Quella di “Così è” si presenta attraente e subliminale: i cerchi gialli in rilievo, che sembrano scorrere verso l’alto, suggeriscono il pizzicore delle bollicine. Si tratta di un rifermentato in bottiglia frizzante “col fondo”, vale a dire che i lieviti - quelli che hanno operato la rifermentazione nutrendosi del mosto aggiunto al vino base - rimangono sul fondo della bottiglia, contrariamente a quanto accade per il metodo classico in cui vengono rimossi. Declinazione storica della spumantizzazione contadina “fai da te”, la tipologia Conegliano Valdobbiadene Prosecco “col fondo” si è affermata negli ultimi anni per la sua particolarità di vino curioso e poliedrico che può essere bevuto velato, rimettendo i lieviti in sospensione, oppure limpido inizialmente e poi sempre più ricco dei suoi depositi naturali. Cosi è ha un perlage fine; al naso tra note di pera e mela si avvertono pesca e menta bianca. Sapido, fresco e cremoso al sorso, velato ha una nota amara finale. L’etichetta è solo una delle declinazioni della Glera di Bellenda, specchio della ricerca e della creatività della famiglia Cosmo, che spazia dal metodo italiano, presentato in base al luogo di origine delle uve in connubio con il dosaggio di zucchero, al metodo tradizionale di rifermentazione in bottiglia, in particolare per le uve delle Rive di Carpesica.
(Clementina Palese)
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