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BEN TRE VINI ITALIANI TRA I PRIMI DIECI DELLA TOP 100 DEL WINE SPECTATOR: BAROLO BRIC DEL FIASC DI PAOLO SCAVINO, MASSETO DELLA TENUTA DELL’ORNELLAIA E IL FLACCIANELLO DI FONTODI. NELLA SUPER-CLASSIFICA DOMINANO CALIFORNIA, FRANCIA E ITALIA

Italia
Una degustazione professionale di vino

Sono ben tre i vini italiani che quest’anno si aggiudicano un posto tra le prime dieci posizioni della Top 100 del Wine Spectator, la “bibbia” del vino mondiale: sono il Barolo Bric dël Fiasc 2000 Paolo Scavino, piazzatosi al quarto posto, il Masseto 2001 Tenuta dell’Ornellaia, arrivato sesto, e il Flaccianello 2001 Fontodi, in decima posizione.
Queste le prime dieci ambitissime posizioni della Top 100, che mette al primo posto un Sauternes, il famoso vino francese che nasce da uve colpite da “muffa nobile”:
1 - Château Rieussec Sauternes 2001
2 - Casa Lapostolle Clos Apalta Colchagua 2001
3 - Numanthia-Termes Toro Termes 2002
4 - Paolo Scavino Barolo Bric dël Fiasc 2000
5 - Peter Michael Les Pavots Knights Valley 2001
6 - Tenuta dell’Ornellaia Toscana Masseto 2001
7 - Château Lafite Rothschild Pauillac 2001
8 - Greg Norman Estates Shiraz South Eastern Australia Reserve 1999
9 - Château Suduiraut Sauternes 2001
10 - Fontodi Colli della Toscana Centrale Flaccianello 2001
“Un riconoscimento che ci ha dato grande emozione - afferma il piemontese Paolo Scavino, il primo italiano nella classifica - soprattutto perché arriva dopo molti anni di intenso lavoro, portato avanti da generazioni, e di notevoli investimenti, tutti improntati alla ricerca della qualità. Il 2000 poi è stato un’annata eccezionale, con un notevole andamento climatico, a cui si è aggiunto il nostro lavoro in vigna ed in cantina, che ha dato origine ad un Barolo di grande struttura e longevità”.
Nella super-classifica del Wine Spectator, da sempre uno dei verdetti più attesi nel mondo dell’enologia internazionale, che esce ogni anno a dicembre, figurano poi altri quattordici vini italiani, in cui la Toscana fa da padrona con tre Brunello di Montalcino e tre Chianti Classico:
15 - Marchesi de’ Frescobaldi Brunello di Montalcino Castelgiocondo 1999
29 - Castello Banfi Brunello di Montalcino 1999
32 - Viticcio Chianti Classico Riserva 2001
39 - Siro Pacenti Brunello di Montalcino 1999
40 - Azelia Barolo Bricco Fiasco 2000
54 - San Fabiano Calcinaia Chianti Classico Cellole Riserva 2001
60 - Ca’ Bianca Barolo 2000
64 - Castello di Querceto Chianti Classico Riserva 2000
65 - Allegrini Verona Palazzo della Torre 2000
86 - La Valentina Montepulciano d’Abruzzo 2002
87 - Michele Chiarlo Barolo Tortoniano 2000
89 - Inama Soave Classico 2002
94 - Cusumano Insolia-Chardonnay Sicilia Angimbé 2002
96 - Feudi di San Gregorio Falanghina Sannio 2003
Secondo Enrico Viglierchio della Castello Banfi: “per Montalcino si tratta di un ottimo risultato, a conferma del momento positivo che il Brunello sta vivendo sui mercati internazionali, nonostante la crisi economica. E’ un grande riconoscimento che dimostra l’apprezzamento non solo dei consumatori, ma anche della critica. Avere tre Brunello tra i primi 100 vini migliori del mondo è un risultato che forse anni fa nessuno avrebbe creduto possibile. Scorrendo la classifica, che vede un totale di otto vini toscani, si ha la conferma che la nostra regione è premiata non solo per la qualità assoluta, ma anche per la diffusione dei propri vini: non dimentichiamo che la classifica del Wine Spectator premia, oltre all’eccellenza, la reperibilità sul mercato americano, e questa la rende uno dei riconoscimenti più orientati al consumatore”.
La classifica 2004 del Wine Spectator è insomma un notevole risultato per il nostro Paese, in una Top 100 dominata come sempre dalla California (un quinto dei prescelti), seguita da Francia e Italia. Molte anche le new entry, in arrivo da Argentina, Cile, Portogallo e Spagna. Netta prevalenza per vitigni internazionali come Cabernet Sauvignon, Chardonnay e Sirah, ma anche attenzione a vitigni autoctoni come Falanghina, Insolia e Tannat. Per stilare la classifica, davvero in grado di orientare il mercato di tutto il mondo, gli esperti del Wine Spectator hanno degustato alla cieca oltre 12.000 vini. La Top 100 valuta il vino secondo tre criteri: qualità, valore (prezzo), disponibilità (produzione), con in più un “fattore x” che può essere definito “excitement”.

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