Orgogliosamente italiano, anzi, franciacortino. Questo primo Blanc de Blancs della linea Nature di Guido Berlucchi può giocare le più importanti delle partite con le grandi bollicine di tutto il mondo, francesi in primis. Chardonnay in purezza, zero dosaggio e vigneto dedicato (una porzione della vigna Arzelle) che ha una densità d'impianto intorno alle 10.000 piante/ettaro. Una resa bassissima, che non supera il 30% (solo mosto fiore) ma uve perfettamente mature, perché Arzelle - da terra arsa - è un luogo piuttosto caldo che poggia su terreni morenici. Da qui anche la non necessità del dosaggio, perché il risultato finale è perfettamente bilanciato in modo naturale. Parte dei vini base fanno un passaggio in legno. Dopodiché tocca al tempo: cinque anni di affinamento sui lieviti e sboccatura avvenuta a dicembre scorso. Un millesimato che è il coronamento di un lavoro iniziato dieci anni fa: portare la Guido Berlucchi nell'empireo delle grandi bollicine e dei grandi ristoranti, smarcandosi un po' dalla memoria popolare che voleva il Berlucchi il buon Franciacorta da scaffale. Idea che fu proprio di Franco Ziliani e che ora trova la giusta evoluzione nel passaggio generazionale. La bottiglia è da godere a tutto pasto, perché ha una natura elegante e sottile, senza marcare né troppo il naso né la bocca. La cremosità intrinseca dello Chardonnay incontra anche una piacevole nota balsamica sul finale.
(Francesca Ciancio)
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