Ci sono voluti 3.322 giorni di lavoro e attesa - più di 9 anni - perché il millesimo 2012 diventasse Amarone della Valpolicella Classico Bertani. Il racconto filtrato dal tempo ben rappresenta la preziosità del Classico Bertani che ha segnato la storia del vino simbolo della Valpolicella. Prima annata nel 1958, si muove nel solco di una tradizione che, oggi più di ieri, dà ragione a uno stile giocato non sulla potenza, ma sull’eleganza. Stile identitario che si fonda sulle caratteristiche di Tenuta Novare, anfiteatro naturale di vigneti inframmezzati da boschi in cui si susseguono suoli diversi. È “un vino esagerato, ma senza esagerare”, per dirla con le parole di Ernesto Barbero, enologo della Casa Vinicola dal 1959 al 1989. “L’annata 2012 è stata molto complessa - commenta Andrea Lonardi, direttore operativo di Bertani - e ha riacceso l’attenzione su tensione e sapidità, come raramente accade”. E siccome ogni millesimo è diverso dall’altro - come deve essere - questa annata ha richiesto “un anno in più di affinamento per raggiungere quell’equilibrio che contraddistingue l’Amarone della Valpolicella Classico Bertani”. Rosso granato lucente e trasparente, al naso complessa frutta rossa anche sotto spirito, foglie di thè, note ematiche e spezie. Il sorso è vellutato, di austera eleganza con una bella acidità in equilibrio con il tannino. Finale lungo quanto la sua vita in prospettiva.
(Clementina Palese)
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