Un progetto enologico chiantigiano avviato appena dieci anni fa (2015), da una pagina bianca ma con una cornice importante: le vigne. Un mosaico - composto da 24 ettari complessivi - da cui emergono tre Cru: un vigneto appartenuto al Castello di Ama (Bertinga), più quelli di Adine e Vertine. Siamo a Gaiole in Chianti e Bertinga (il cui nome è quello della vallata ai piedi di Lecchi in Chianti, che ospita il vigneto aziendale più esteso) è la realtà costruita da Maksim Kashirin e Anatoly Korneev, non certo dei “novellini” in fatto di vino (la loro azienda, “Simple”, importa etichette italiane in Russia). La produzione - attestata intorno alle 80.000 bottiglie - ruota intorno ad un Chianti Classico (“La porta di Vertine”, che tiene il nome di una piccola azienda che riscosse un buon successo alcuni anni fa e che è stata assorbita in questo progetto) e quattro Igt: “Sassi Chiusi” (Sangiovese e Merlot), “Punta di Adine” (Sangiovese), “Volta di Bertinga” (Merlot) e “Bertinga”. Quest’ultimo è maturato per 18 mesi in barrique e tonneau ed è ottenuto da un blend paritario a base di Sangiovese e Merlot. La versione 2018 propone profumi di mirtilli, prugne, sottobosco e tabacco, con tocchi tostati e cenni di incenso e fiori appena appassiti. In bocca il sorso è polposo e ricco, dall’articolazione tannica fitta e dallo sviluppo tendenzialmente dinamico, terminando in un finale lungo e persistente.
(are)
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