Sono cambiate tante cose al Greppo, da quando il gruppo francese Epi della famiglia Descours ha preso in mano la storica azienda di Montalcino. Ma non si è certo andati a caccia di una rivoluzione a tutti i costi, consapevoli che i vini e il loro profilo stilistico sono ormai entrati nella storia dell’enologia italica e non solo. Una prerogativa che resta ben leggibile anche nel vino alla base della gerarchia produttiva aziendale: il Rosso di Montalcino. Ancora nella sua veste grafica caratterizzata da un’“etichetta bianca”, come venne ribattezzato alla sua prima uscita nel 1983, il Rosso di Montalcino Biondi Santi viene prodotto a partire dai vigneti più giovani (sono 26 in totale quelli della Tenuta Greppo), vinificato in cemento e maturato in legno grande per 12 mesi. La versione 2018 si contraddistingue per un fragrante e rigoglioso fruttato che alterna fragoline di bosco, amarena e lampone ma anche tocchi di melograno. In bocca, il sorso è sapido, scattante e tendenzialmente leggiadro, fino a farsi goloso, congedandosi con un finale in crescendo. Oggi al Greppo, insomma, l’ispirazione è sempre quella di perseguire una continuità stilistica e una classicità ormai definita, ma muovendosi con un lavoro sempre più minuzioso e attento che prevede nuovo progetto come, per esempio, la mappatura dei diversi terreni dei poderi di proprietà (Greppo, Pieri, Pievecchia, Scamacuoia e Ribusuoli).
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