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BOOM DEL 14% NELL’EXPORT DI VINO MADE IN ITALY IN USA

Per le esportazioni di vino italiano negli Stati Uniti si è verificata una crescita boom del 13,6% in valore che ha consentito di mantenere la leadership tricolore sul mercato statunitense. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle elaborazioni Ismea dei dati del dipartimento del Commercio statunitense nei primi sette mesi del 2005. Il tasso di crescita del Made in Italy è stato superiore a quello dei vini francesi, che fanno registrare un aumento del 2,6% e di quelli australiani che segnano un +2%, mentre complessivamente il mercato dei vini di importazione negli Usa è aumentato del 9%. Si tratta di un trend che consolida il primato italiano con quasi un terzo delle bottiglie di vino importate dagli Stati Uniti che sono Made in Italy, un numero che supera quelle australiane mentre sono poco piu’ di una su dieci (13%) quelle francesi vendute però ad un prezzo medio nettamente superiore. Su questo risultato commerciale è destinata ad incidere l'importante apertura di una trattativa ufficiale con gli Stati Uniti sulla base dell'accordo che la Commissione europea ha raggiunto i su alcune misure tese a garantire la denominazione d'origine di alcuni pregiati vini europei. Il positivo avvio di un sistema di rapporti strutturato per discutere delle problematiche del vino e l'impegno statunitense a tutelare Chianti e Marsala si scontrano con il rischio dell'accettazione di pratiche enologiche vietate in Europa particolarmente inquietanti come la possibilità di aggiungere acqua, l'uso di trucioli di legno in alternativa all'invecchiamento in barrique e la possibilità di addizionare aromi di sintesi.
Peraltro il problema dell'agropirateria dei vini italiani negli States non si esaurisce nei due prodotti salvaguardati dall'accordo e si stima che le esportazioni italiane potrebbero addirittura raddoppiare se venisse uno stop per tutti i vini di imitazione del Made in Italy presenti negli USA dove non è difficile incontrarsi con curiose bottiglie di Refosco e Barbera anche Rosé, Barolo e Super Piemontese prodotti in California ma anche Moscato e Malvasia, con "DOC" californiane Napa Valley o Sonoma County. L'Italia è il secondo Paese produttore di vino in Europa con 51 milioni di ettolitri nel 2004, dei quali 24,6 di vini bianchi e 26,3 rossi o rosati, e può contare su un patrimonio di 453 vini Docg, Doc e Igt, che rappresentano il 60 per cento della produzione nazionale di vino che genera un fatturato complessivo di circa 8,5 miliardi di Euro.

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