La cantina di Loazzolo nell’astigiano ha preso le sue mosse nel vasto e competitivo mondo enoico piemontese nel 1988, grazie all’iniziativa di Giuseppe Galliano ben presto affiancato dal figlio Carlo e da sua moglie Silvia Quirico ed oggi anche dai loro figli Giovanni, Francesco e Federico, che sono ormai impegnati a trecentosessanta gradi nell’azienda di famiglia. Sono 44 gli ettari coltivati a vigneto - piantati in prevalenza sulle colline di Loazzolo ad un’altezza media di 450 metri sul livello del mare - per una produzione complessiva di 365.000 bottiglie, distribuite principalmente tra i vini dolci naturali da uve Moscato e i Metodo Classico (diventati quest’ultimi un po’ il simbolo produttivo aziendale, allorquando, nei primi anni Ottanta del secolo scorso, Carlo Galliano accetta la sfida del metodo spumantistico per eccellenza, piantando Chardonnay e Pinot Nero, sotto l’impulso dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Asti), ma comprendendo anche qualche interessante digressione su vini fermi declinati con le varietà Chardonnay, Riesling, Brachetto e Pinot Nero. Bel naso per il Blanc de Blancs Francesco Galliano 2020, che profuma di agrumi, frutta esotica, fiori di zagara e tocchi di pietra focaia. In bocca il sorso possiede ampiezza e vivacità, scandita da una verve acida reattiva e una ben dosata carbonica, terminando in un finale fragrante e dai rimandi al cedro.
(are)
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