Aransat deriva dal friulano “aranciato” ed è il nome di un vino nato per esigenze commerciali, ma poi diventato il suggello enoico (se ce n'era bisogno) di un'amicizia vera fra tre uomini del settore: Gabriele Gorelli (sommelier e comunicatore), Michele Machetti (ristoratore) e Nicola Biasi (enologo). La decisione di fare un vino insieme dall'inizio alla fine è entrata in uno stato di grazia tale che è andato tutto liscio. Perfetta l'intesa con Stefano Bastiani, vecchia conoscenza da cui vendemmiano le uve e vinificano il vino; agile la sintonia in merito al risultato che volevano ottenere: un macerato bianco non troppo spinto, gradevole a chi si avvicina alla tipologia e che permetta di riconoscere anno per anno l'andamento della vendemmia sui grappoli. Grappoli che provengono principalmente da un vigneto vecchio di 40 anni ed altri piccoli appezzamenti, tutti contigui alla proprietà a Cormòns; le varietà sono quelle autoctone della zona (Friulano, Tocai, Ribolla...). Aggiustamenti annuali e sperimentazioni a parte, la scelta sì è attestata su 3 mesi di macerazione e una parte di affinamento in legno piccolo usato. Il risultato è un vino sinuoso già al naso: profumi ampi di arancia gialla dolce, mandorla fresca, fiori gialli macerati e miele di acacia. Il sorso stupisce: più dolce che morbido, ha una buona struttura e piacevole aderenza, è pepato il giusto, finisce lunghissimo e sapido. Un'armonia solare, come a voler confermare il percorso.
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