“Lo so che non è molto politically correct per i tempi d’ora. Ma i fatti son fatti. Se sono quel che sono, è anche perché da ragazzino e da ragazzo la mia colazione contadina, seguita da robusta attività fisica, prevedeva anche un po’ di vino rosso. Via via, fino a un buon bicchiere… Così, da grande, visto il mestiere che faccio e la passione che ho sempre vissuto, ecco che mi son messo “anche” a fare il vino, per me e per i clienti del ristorante”. Lo racconta così Luca Bracali, sommelier e maître impeccabile nel premiatissimo locale che conduce insieme al fratello Francesco, artefice della cucina, il suo specialissimo “vino della casa”. Il Ponte è un assolo di Cabernet Sauvignon che “sa” di Bordeaux, faro indiscusso (la carta dei vini del Bracali è un’enciclopedia colta e poliglotta in due volumi, uno tutto Italia e l’altro aperto al meglio del mondo, e proprio da Bordeaux arrivano i cloni preziosi di uva reimpiantati da alcuni anni) ma anche, e tanto, di Toscana profonda. Ha note intense, avvolgenti, frutta e cenni di confettura (prugna in primo piano), ma anche nuance di frutta secca e un filo lieve ed elegante di cioccolato amaro in sottofondo. Nasce in una vigna del Grossetano, due ettari, in affitto “no stop”. La produzione è puntiforme, ma la qualità sorprendente: e al plafond del ‘13 si aggiungeranno già col 2016 altre bottiglie proprio grazie ai nuovi impianti bordolesi.
(Antonio Paolini)
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