Nessun’altra cantina si identifica con un vitigno come quella con sede a Rocchetta Tanaro. Da oltre mezzo secolo è saldamente tra le aziende piemontesi più amate, passando dal fondatore Giuseppe Bologna detto “Braida” al figlio Giacomo fino all’attuale guida dei nipoti Giuseppe e Raffaella, capaci di mantenere la nobiltà e la qualità della Barbera tanto ricercata dal loro padre. Il lavoro che Giacomo Bologna ha condotto su questo vitigno, infatti, ha aperto la strada a un’intera generazione di vignaioli che, dopo di lui, iniziarono a lavorare in modo convinto questa varietà precedentemente considerata un po’ la “Cenerentola” dei vitigni piemontesi, schiacciata dal blasone del Nebbiolo. E invece Giacomo Bologna, con il “Bricco dell’Uccellone”, dimostrò che la Barbera poteva stare accanto ai Barolo e ai Barbaresco anche in fatto di longevità. Studiando suoli ed esposizioni, lavorando sulle maturazioni e affinandone le vinificazioni, riuscì a trasformare in “Principessa” anche la Barbera. Oggi l’azienda, che può contare su 70 ettari a vigneto per una produzione di 700.000 bottiglie, rappresenta l’immagine fedele della filosofia di Giacomo, del suo modo d’intendere la vita, la terra e il vino. Il Bricco dell’Uccellone 2016 è rosso dai profumi di piccoli frutti rossi, menta, vaniglia e liquirizia. In bocca, il sorso è carnoso, morbido e generoso, dal finale pieno e dai ritorni fruttati.
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