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Brunello 2017, nonostante difficoltà, a 4 stelle. A firmare la piastrella-rating del Consorzio, la rockstar e vignaiolo Sting (e la moglie Trudy), a Montalcino il 17 febbraio. Ma il 10 febbraio a Firenze Sting testimonial delle Anteprime di Toscana

Italia
La rockstar e vignaiolo Sting e la moglie Trudy Styler

Un’ottima annata. Il verdetto, non ancora ufficiale, secondo i rumors raccolti da WineNews, racconta di un’annata 2017 che, per il Brunello di Montalcino, sarà a 4 stelle, come indicato dalla Commissione tecnica di assaggio, per la prima volta aperta anche al mondo del giornalismo enoico, che si è riunita un paio di settimane fa nella patria del Brunello. La conferma di uno standard qualitativo ormai mediamente alto, se non altissimo, con le aziende ormai in grado di declinare al meglio le peculiarità di qualsiasi genere di annata. L’andamento in vigna nel 2017, come abbiamo scritto spesso l’estate scorsa, è stato tutt’altro che semplice: una primavera con decorso nelle medie stagionali, seguita, però, da un’estate molto calda, che ha favorito e anticipato tutti i processi di maturazione. Il mese di settembre, asciutto, ha regalato condizioni alla raccolta ottimali. Nel dettaglio, la stagione vegetativa è cominciata nei tempi consueti e la primavera è stata caratterizzata da aprile e maggio miti e molto asciutti, seguiti da un mese di giugno temperato e senza precipitazioni. Quindi, sole per tutto il mese di luglio, che ha determinato un iniziale stress idrico alle piante. Anche l’inizio di agosto è stato caldo, ma nella seconda metà del mese è andata persino peggio, con un’area anticiclonica di origine africana che ha determinato temperature torride ben oltre la media del periodo, protrattesi per due settimane. La conseguenza è stato un forte stress idrico, che ha accelerato i tempi di maturazione. A rimettere in sesto le cose l’inizio di settembre, con poche piogge che hanno riequilibrato i tempi di maturazione, permettendo comunque una raccolta sì anticipata ma ottimale.
Nel frattempo, di ufficiale c’è la notizia più attesa, ossia la firma sulla piastrella celebrativa della vendemmia 2017: sarà Sting, rockstar e vignaiolo in Toscana insieme alla moglie Trudy Styler nella loro Tenuta il Palagio, ad affiggere a Palazzo Comunale la formella, il 17 febbraio, quando Montalcino, con il “Benvenuto Brunello 2018”, svelerà alla stampa ed al pubblico l’annata 2013, la Riserva 2012 e il Rosso 2016, in una giornata che, come risulta a WineNews, vedrà nella terra del Brunello la presenza del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e del Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, entrambi candidati alle prossime elezioni politiche. Come ha raccontato lo stesso Sting al quotidiano “Corriere della Sera”, la sua piastrella sarà “un messaggio che rifletta l’amore e la luce unica della Toscana, ricorderà alla gente che la musica e la Toscana vivono in armonia”. Sarà, quindi, un “Englishman in Tuscany”, piuttosto che in quella New York in cui cantava di sentirsi spaesato come un alieno, a legare indissolubilmente il suo nome all’annata 2013 del Brunello, un vino che, come ha raccontato, lo ha per certi versi “convertito” al nettare di Bacco. La posa della piastrella, però, non sarà che l’ultimo atto per Sting, che il 10 febbraio darà ufficialmente il via alla settimana delle Anteprime di Toscana, che prenderà il via come sempre da BuyWine, di scena a Firenze, con gli undici piccoli Consorzi della Toscana e l’incontro con i buyers in arrivo da tutto il mondo.
L’opera di Sting, che sarà “messa a dimora” nella “galleria a cielo aperto” che racconta la qualità delle vendemmie sul muro dello trecentesco Palazzo Comunale di Montalcino, si aggiunge a quelle realizzate, negli anni passati, da famosi autori, come il designer Giorgetto Giugiaro, dal Dipartimento Design Fiat, gli stilisti Cavalli, Prada, Missoni e Ferragamo, il pittore Sandro Chia, il fotografo Oliviero Toscani, l’attore Peter Weller, dal vignettista Emilio Giannelli, dai maestri del manga giapponese Tadashi Agi-Okimoto Shu, dalla griffe dei tessuti Cruciani (autrice del celebre “braccialettino” cult), e, ultima in ordine di tempo, dal patron di Eataly Oscar Farinetti, dal padre di Slow Food Carlo Petrini e dalla guida ai ristoranti più famosa del mondo, la Michelin.

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