02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

BRUNELLO & MONTALCINO NON PERDONO APPEAL SU MERCATI E COME ATTRATTORI DI INVESTIMENTI: CANTINA E VIGNETI (12 ETTARI) DELLA TENUTA OLIVETO ACQUISTATI DALLA SOCIETA’ PANAMENSE SOLEYA INTERNATIONAL CORPORATION PER 8 MILIONI DI EURO

Anche in tempo di crisi, il Brunello e il suo territorio tirano sempre e rappresentano una “garanzia” sul mercato. La conferma arriva dal forte interesse di capitali stranieri che continuano ad investire su Montalcino. Ultimo caso, in ordine di tempo, stando alle informazioni raccolte da Winenews, uno dei siti di riferimento del mondo del wine & food d’Italia, è l’acquisto, da parte della Soleya International Corporation di Panama (e già proprietaria, in Francia, di vigneti e chateau a Bordeaux), della Tenuta Oliveto, di proprietà della famiglia Machetti: un’azienda, valutata quasi 8 milioni di euro guidata da Alberto Machetti (laureando in enologia), le cui strutture e terreni (25 ettari, di cui 4,5 a Brunello, 6,5 a Rosso ed 1 a S’Antimo), a due passi dalla millenaria Abbazia di Sant’Antimo, passano di mano. La nuova proprietà panamense ha già ribattezzato il complesso “Tenuta Buon Tempo” e, stando sempre a informazioni di Winenews, la famiglia Machetti continuerà a commercializzare i vini ad oggi prodotti ed ancora in cantina, ed è interessata ad effettuare eventuali nuovi investimenti su Montalcino o altri territori del vino di Toscana.
Un investimento quello della Soleya International Corporation di Panama, che conferma l’appeal di uno dei territori più importanti del vino italiano e mondiale, come “calamita” per capitali che arrivano da altri Paesi, come raccontano le case history più lontane nel tempo, come quella di Castello Banfi, in cui negli anni 60-70 iniziò ad investire la famiglia italo-americana Mariani, o più recenti, tanto per citarne alcune, come le acquisizioni de “Il Giardinello” da parte di Louis Camilleri, ceo del colosso Philip Morris International, o de “Il Palazzone” da parte di Richard Parsons, ex ad di Time Warner e Citigroup (e consigliere del presidente Usa, Barak Obama). O per investimenti da altri settori, come è successo con la cantina Mastrojanni, oggi del gruppo del caffè “illy”, o “Poggio di Sotto”, una delle aziende di riferimento del Brunello di Montalcino, da parte di Claudio Tipa, patron di “ColleMassari” e zio di Ernesto Bertarelli, lo svizzero “mister Alinghi”, per anni leader dell’America’s Cup e, in passato, principale azionista dell’industria biotecnologica Serono.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli