La terza generazione della famiglia Cecchetto - i fratelli Simone, Alessio e Fabio - ha decisamente messo il turbo all’azienda Ca’ di Rajo. Siamo nel Trevigiano, a San Polo di Piave: qui il nonno e il padre dei 3 fratelli hanno sempre coltivato la vite, ma solo Simone, nel 2005 ha infine fondato l’azienda, iniziando a valorizzare il Raboso del Piave e l’Incrocio Manzoni Bianco e Rosa, ma soprattutto a preservare i vigneti piantati con il metodo a Bellussera. Nel tempo però l’azienda si è espansa, arrivando a coprire le denominazioni di Treviso, Valdobbiadene, Venezia e Trevenezie. Inglobando Terre di Rai (fondata dalla madre Sandra nel 2008) si è formato di recente il Gruppo Ca’ di Rajo, che oggi conta anche sulla cantina di Aganis, nei Colli Orientali del Friuli, e sull’attività di distribuzione. Un’azienda che fattura 50 milioni di euro e lavora con 177 ettari di vigna. 15 di questi sono dedicati a quell’architettura paesaggistica alta 4 metri che forma intrecci a rombo del Bellussera, preservata fin dagli esordi e oggi ricca di viti vecchie anche 70 anni. L’Incrocio Manzoni Bianco Nina proviene da qui. Dedicato a nonna Palmira, è un vino dolce e speziato al naso, nell’annata 2021, con note di mango e albicocca, glicine e nepitella, che esordisce con una certa morbidezza al palato, proseguendo pepato e minerale, con un buon allungo acido, e un finale dolce al sapore di agrumi e frutta tropicale.
(ns)
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