Nel portafoglio etichette di Caccia al Piano, accanto alla linea “entry level” Grottaia (con un rosso, un bianco e un rosato), ci sono i classici Bolgheri Rosso Ruit Hora (uvaggio a base di Merlot, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e Syrah), Bolgheri Superiore Caccia Al Piano (uvaggio di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc), il Cap Rosé, Metodo Classico a base di Merlot e Syrah - che unisce le uve tipiche del bolgherese alla perizia spumantistica della casa madre di Caccia al Piano: Guido Berlucchi, cantina pioniera in Franciacorta fin dagli anni Sessanta del secolo scorso - e, adesso, anche la prima annata (2022) del Bolgheri Bianco Lungacosta (blend di Vermentino e Sauvignon Blanc), maturato per nove mesi in legno (Vermentino in botti da 10 hl e Sauvignon in barrique). Si tratta di un bianco dagli accenti mediterranei, che profuma di frutti tropicali, agrumi e foglie di pomodoro. In bocca il sorso è sapido e largo, dallo sviluppo ben ritmato e dal finale lungo su ritorni agrumati e leggermente speziati. Nel 2003 Franco Ziliani decide di investire nell’areale di Bolgheri: acquista e ristruttura un feudo venatorio del 1868, appartenuto alla famiglia dei Della Gherardesca, a cui affianca un patrimonio viticolo di 24 ettari – per 140.000 bottiglie di produzione complessiva - composto dalla vigna di San Biagio, di Grottine, di Cantina e di Le Bozze (3 ettari a Vermentino e Sauvignon).
(fp)
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