Nella periferia occidentale del comune di Montalcino, sul versante che declina verso la vicina Maremma, prende forma il piccolo borgo Camigliano, la cui storia è legata a doppio filo a quella di Montalcino. Qui, negli anni del boom economico, giunse Walter Ghezzi, imprenditore milanese alla ricerca di una tenuta in grado di soddisfare la sua sete di campagna. Acquistata nel 1957, fu oggetto di un’opera di risistemazione che portò, nel 1965, a produrre la prima bottiglia di Brunello di Montalcino. L’opera di Ghezzi è stata proseguita dal figlio Gualtiero che, con la moglie e le due figlie, ha definitivamente convertito la proprietà in azienda vitivinicola, valorizzando i 90 ettari vitati oggi in regime biologico, suddivisi nelle parcelle di Poggiaccio, Poderuccio, Magia e Poggiarello. La cantina è stata strutturata per una gestione a caduta delle masse vinose e dalle ultime vendemmie c’è stato un ritorno al cemento, oltre a virare verso legni più grandi per l’affinamento. La produzione annua si attesta intorno alle 300.000 bottiglie. Affinato per 30 mesi in legno grande, il Brunello di Montalcino Paesaggio Inatteso 2020 propone aromi di frutta rossa matura, tocchi di erba medica e sottobosco, con richiami balsamici a rifinitura. In bocca il sorso è succoso e compatto, con la struttura tannica ad emergere fitta anche nel suo sviluppo, chiudendosi con un finale dai ritorni balsamici.
(fp)
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