Stefano Camilucci ha fondato la sua azienda nel 2017, seguendo le orme dell’attività di famiglia. Nel tempo ha collezionato un patrimonio di appezzamenti composto da 35 particelle inferiori all’ettaro, che formano un totale di 25 ettari di vigna. Sono distribuiti nei comuni di Rodengo Saiano, Ome, Monticelli Brusati, Paderno Franciacorta, Provaglio d’Iseo, Cellatica e Gussago e ospitano piante di vite con un’età media di 20 anni, su suoli ricchi di minerali. Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Bianco i vitigni scelti per comporre i suoi Franciacorta, vinificati nel modo più neutro possibile, per esaltare gli aromi originari delle uve raccolte a piena maturazione e quelli che scaturiscono dalla fermentazione. Sono tutti a “come tipologia di gusto a zero dosaggio”. La mezza dozzina di etichette prodotte comprende l’Ammonites in versione Dosaggio Zero, Rosé e Satèn, l’Anthologie Blanc e Noir, la Cuvée Perpetuelle (iniziata nel 2014) e infine l’St., che sta per Sboccatura Tardiva, nato a partire da un Anthologie Blanc rimasto più a lungo sui lieviti: almeno 150 mesi, che influiscono sul vino rendendolo più corposo, intenso e complesso, ma comunque fine e armonioso. La versione 2009 è piena e burrosa, profumata di cera d’api e zafferano, che trova al palato un sorso denso e tondo, ma sferzato dall’ acidità agrumata e amaricante del pompelmo e congedato dal sapore dolce di crema pasticcera e caramella d’orzo.
(ns)
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