Canalicchio di Sopra conta su 21 ettari a vigneto nel versante nord della denominazione, per una produzione di 90.000 bottiglie. I suoi vigneti sono disposti in due areali limitrofi del versante nord della denominazione del Brunello di Montalcino e, ne caratterizzano significativamente i vini. Di più, nel recente passato, l’azienda, diretta da Francesco Ripaccioli, ha intrapreso un progetto dall’approccio “parcellare”, potremmo dire, vinificando separatamente le uve provenienti dai sei appezzamenti all’interno della zona da cui prende il nome la cantina, quella dei Canalicchi, e dai quattro posti nella collina di Montosoli, i cui risultati sono rispettivamente il Brunello Vigna La Casaccia e il Brunello Vigna Montosoli, la collina forse più celebre di Montalcino, dove Primo Pacenti (fondatore di Canalicchio di Sopra nel 1962) acquistò il primo pezzo di terra. Anche il Brunello di Montalcino Riserva, uscito per la prima volta con l’annata 1987, potrebbe quasi far parte del progetto Cru aziendale, essendo ottenuto prevalentemente dalle uve della Vigna Mercatale di Canalicchio. La versione 2019 profuma di ciliegia, erbe aromatiche e spezie, anticipando una progressione gustativa ben profilata, che alterna alla solidità della trama tannica una fragrante verve acida, rendendo il sorso dinamico e profondo, fino ad un finale ben giocato sui chiaro-scuri e dominato da un tocco agrumato a congedo.
(fp)
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