Francesco Ripaccioli, attuale direttore di Canalicchio di Sopra, ha puntato molto sul progetto “Cru” della propria azienda. La scelta di iniziare la produzione di un Brunello Montosoli è nata proprio con la vendemmia 2018, prima annata del Brunello che è anche oggetto del nostro assaggio. Come per il Vigna La Casaccia, anche questo secondo Brunello da singolo vigneto concretizza l’approccio “parcellare” di Canalicchio; sei gli appezzamenti all’interno della zona da cui prende il nome la cantina, quella dei Canalicchi, e quattro proprio nella collina di Montosoli. Una specie di “quadratura del cerchio” perché il primo pezzo di terra, un campo incolto, acquistato da Primo Pacenti (fondatore di Canalicchio di Sopra nel 1962) è stato proprio all’interno di questa collina. Si tratta di un rosso aromaticamente balsamico e sfaccettato nel suo intreccio di frutti rossi e spezie, a cui si affianca una progressione gustativa articolata dai tannini raffinati e dal ritorno fruttato potente. Il Vigna Montosoli 2018 è maturato in legno grande e si pone come uno fra i Brunello più interessanti, arricchendo una tendenza, quella dei vini da ottenuti specifiche parcelle, che, fortunatamente, sta diventando una consuetudine sempre più affermata anche tra le colline di Montalcino. Canalicchio di Sopra conta su 19 ettari a vigneto nel versante nord della denominazione, per una produzione di 80.000 bottiglie.
(fp)
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