Il vigneto da cui deriva il Campofalco di Canevel si chiamo Monfalcon ed è l’unico a conduzione biologica dell’azienda: grande 2,5 ettari, si trova fra i 300 e i 400 metri di altezza a ripida pendenza (tipico delle rive scoscese del territorio di Conegliano Valdobbiadene) ed è composto da suolo calcareo e molto arido (proprio per via della pendenza: l’acqua scorre e non penetra nel suolo). Qui crescono la Glera e il Verdiso che compongono lo spumante, i cui grappoli in cantina vengono pressati delicatamente, il loro mosto fermentato a bassa temperatura in acciaio per 20-25 giorni e poi spumantizzato lentamente per ottenere cremosità e bollicine fini. Il sapore del Campofalco Bio 2022 è quello che ci si aspetta: fiori di acacia, mela verde e pera succosa, un accenno erbaceo e vinoso che si ritrova anche in bocca, enfatizzato dall’anidride carbonica. Il sorso è fresco, asprigno e leggermente amaricante, che chiude su toni chiari di fiori e mandorla bianca. Tutte le 7 etichette registrate sotto la Docg provengono dai 26 ettari di vigna di proprietà (mentre le Doc derivano dai conferitori d’uva dall’azienda), che si sono costruiti a partire dal 1979, anno in cui Mario Caramel ha fondato Canevel Spumanti, sulla collina di San Biagio. La “piccola cantina” (significato di Canevel nel dialetto locale) nel tempo è cresciuta: oggi produce 1,3 milioni di bottiglie ed è parte del Gruppo Masi al 60% dal 2016.
(ns)
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