La cantina cooperativa CVA Canicattì dedica un’etichetta al premio Nobel agrigentino Luigi Pirandello. Si tratta del Bianco 1934, ottenuto da un blend di Grillo e Chardonnay coltivate nell’agro agrigentino, nei vigneti che circondano il Parco Archeologico della Valle dei Templi. La scelta del nome rende omaggio a Luigi Pirandello, uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi: il 9 novembre 1934, infatti, arrivava la comunicazione ufficiale dall’Accademia di Svezia dell’assegnazione del premio Nobel per la Letteratura e proprio a questa ricorrenza è legata la scelta del nome del vino di CVA Canicattì. Una scelta che è anche il simbolo del percorso qualitativo di questa realtà produttiva, iniziato nel 1969, e che idealmente converge il nome di Luigi Pirandello, personaggio di spicco di questo territorio. CVA Canicattì si inserisce nel panorama enoico siciliano come cooperativa vinicola non di piccolo conto, contando su 480 soci conferitori e 1.000 ettari vitati, in ben 60 contesti viticoli diversi, tra Caltanissetta e Palermo, dalle altimetrie variabili. La versione 2019, affinata in barrique per 8 mesi, si presenta di un bel giallo quasi dorato limpido e brillante. Al naso, alterna una base di frutti e fiori bianchi, da cui emergono cenni agrumati e lievi cenni burrosi. In bocca, la struttura è densa e ben profilata, il sorso morbido e fruttato e il finale ampio e in crescendo.
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