Realtà storica e articolata, la Cantina di Soave vede gli albori della sua attività nel 1898. Oggi, le vigne sono dislocate in diversi areali e in altrettante denominazioni venete, con un parco vigneti complessivo che raggiunge la ragguardevole superficie di 6.000 ettari per una produzione di bottiglie certamente non trascurabile: siamo su una media di 80.000.000 all’anno, e un conseguente portafoglio etichette assai sviluppato e ampio. Si tratta dunque di una realtà produttiva non certo dai numeri confidenziali che, tuttavia, ha ben dimostrato di saper conciliare quantità e qualità con solida costanza, consolidando un successo di vendite anche internazionale. Le terre e le cantine che fanno riferimento alla Cantina di Soave spaziano dal Garda, alla Valpolicella e naturalmente comprendono il Soave. Nella produzione aziendale c’è spazio anche per il Lessini, denominazione capace di proporre vini convincenti, specie sul fronte spumantistico, che in questo momento storico sono assai gettonati. Ecco allora il Settecento33, che rimanda nel suo nome all’epoca più remota in cui è testimoniata la coltivazione della Durella, il vitigno principe del Lessini, il 1733 appunto. I profumi sono piacevolmente fragranti e rimandano al sambuco, al cedro, al biancospino ed al pompelmo. In bocca, il sorso è immediato e scorrevole, vivace e fresco, ben bilanciato e dal finale sapido.
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