Nel borgo di Soave la storia della rocca medievale si intreccia con la storia dei vigneti di Garganega, da cui nasce il Soave Classico San Lorenzo. Il suo nome è dedicato al santo patrono del paese, ed è ottenuto da uve raccolte nei vigneti vicini al borgo. La versione 2022 ha colore giallo paglierino trasparente, che anticipa un bagaglio olfattivo delicato che sa di mela verde e fieno. In bocca il sorso è immediatamente piacevole, leggermente dolce e di buon contrasto, risultando scorrevole e dal finale dai toni agrumati. “Soave” è un’unica parola che è insieme il nome della cittadina veneta in cui è nata la cantina di Soave, il nome di un vino e l’aggettivo che meglio lo descrive. Un incrocio di “amorosi sensi”, che ha regalato a questo bianco parte del suo attuale successo. La Cantina di Soave attualmente gestisce il 43% dei vigneti dell’area di produzione del Soave Classico e l’identità enologica di questo territorio - che prende forma storicamente alla fine dell’Ottocento - si è realizzata anche grazie alla nascita della Cantina di Soave nel 1898, la prima cantina sociale cooperativa di tutto il Veneto. Oggi, la Cantina di Soave racchiude nel progetto “Cadis 1898” tutte le diverse cantine venete e i marchi che dagli anni Novanta sono entrati man mano nella sua orbita. 6.400 ettari di vigna complessivi, 2000 soci e 42 milioni di bottiglie annue, che però a Soave mantengono le radici più forti e tradizionali.
(fp)
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