Ha lunghi capelli fatti di tralci, foglie di vite e grappoli d’uva la dea Deìvaì, nella versione disegnata da Costanza Agnese Matranga e Gabriele Tosi, riportata nell’etichetta di questo Cerasuolo d’Abruzzo di Cantina Tollo. L’intento dell’azienda è di celebrare la divinità del raccolto e delle messi adorata dalle comunità che abitavano anticamente il centro Italia meridionale: l’antica terra dei Sanniti, che comprendeva le terre abruzzesi, appunto, la Campania nordorientale, l’alta Puglia, molto Molise e l’alta Lucania. Risultato di fermentazione e affinamento sui lieviti di almeno 9 mesi in botti grandi di rovere, la versione 2022 profuma di amarena, boccioli di rose, melograno, fiori di rosmarino e pepe bianco. La vivacità e l’intensità del colore si ritrova in bocca, in un sorso polposo e saporito, strutturato e ben equilibrato fra i picchi di acidità agrumata, la densità minerale e la dolcezza glicerica al sapore di frutta rossa, stemperata da un lieve accenno ammandorlato finale. Il Deìvaì fa parte della linea Anthology di Cantina Tollo, cantina cooperativa dell’omonimo paese in provincia di Chieti fondata nel 1960, che contribuì a diffondere e rendere redditizio il lavoro in vigna nel territorio abruzzese. Vigna che oggi conta su 2.500 ettari e 18 milioni di bottiglie prodotte, grazie a 625 viticoltori associati che coltivano Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Passerina e Cococciola.
(ns)
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