In Toscana le cantine cooperative non hanno vita facile. Eppure quella dei Vignaioli di Scansano, con quasi cinquanta anni di storia sulle spalle, non ha mai mostrato cenni di cedimento o di debolezza. Anzi, nel recente passato, una riconsiderazione complessiva della produzione ha portato sul mercato etichette migliorate e un’affidabile qualità. Oggi questa realtà produttiva conta su oltre 160 soci che coltivano 600 ettari a vigneto per una produzione complessiva di 2.800.000 bottiglie. Numeri che ne fanno la realtà più grande della denominazione maremmana, espressa da un ricco portafoglio etichette, sempre con i vini della denominazione nata attorno al borgo omonimo a farla da padroni. Manca ancora il balzo verso l’eccellenza assoluta, ma i vini sono sempre più interessanti e riescono a far dialogare molto bene antico e moderno, con un’espressione stilistica sempre più coerente e definita, dall’invidiabile equilibrio complessivo. Il Morellino di Scansano Roggiano Bio 2018, trova il suo punto di forza nel bagaglio aromatico, composto da un fruttato rigoglioso, cenni floreali e una nota speziata a rifinitura. Un naso fragrante che arriva da una vendemmia tendenzialmente fresca, che porta la sua influenza anche in bocca, dove il vino ha un buon sviluppo, sapido e non privo di accelerazioni, con sorso continuo e godibile, che solo sul finale è un po’ frenato da una trama tannica più serrata.
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