Il vino novello, il tradizionale vino d'autunno fresco di annata (concettualmente importato dal francese Beaujolais nouveau), ha perso parecchio appeal negli ultimi anni. Poche le cantine che ancora lo producono, pochi anche i consumatori che lo apprezzano: una tradizione che sembra rimasta (re)legata alle feste di paese, che associano il vino novello all'olio nuovo e alle castagne, per accogliere con prodotti gustosi la stagione dei colori caldi e dell'aria frizzante, in vista della quiete invernale. E anche se quest'anno le sagre sono rimandate a tempi meno rischiosi per la salute, c'è chi non interrompe la consuetudine di produrre questa tipologia di vino quasi dimenticata. È il caso della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano, cooperativa nata nel 1972 sulle colline maremmane e che oggi conta su 700 ettari di vigneto curati da oltre 150 produttori, ponendo particolare attenzione ad una gestione sostenibile sia del campo che sociale. 3 le linee prodotte, fra cui spicca - inutile dirlo - il Morellino di Scansano, ma non mancano etichette di bianchi e di uvaggi rossi. Come pure, si diceva, il Novello, che fa macerazione carbonica per metà degli acini di Sangiovese e Ciliegiolo: ne risulta un vino molto vivo nel colore, intensamente fruttato di frutti di bosco e ciliegia. In bocca esordisce subito dolce per lasciar spazio ad un sorso saporito di frutta e di marcata freschezza. Vinoso e cordiale, come dev'essere.
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