Le Cantine Ceci, nate nel 1938 per iniziativa di Otello Ceci, oste della bassa parmense, hanno conosciuto negli anni Sessanta del secolo scorso un primo momento di grande sviluppo per mano dei figli di Otello, Bruno e Giovanni che avrebbero connotato il ventennio successivo. Oggi Alessandro, Maria Paola, Maria Teresa, Elisa e Chiara, nipoti e pronipoti di Otello, portano avanti la storia della famiglia, tutta all’insegna del Lambrusco, con qualche eccezione: come “la vigna di Amato”, progetto nato nel 1992 con 27 ettari a vigneto fuori dai confini emiliani, fra San Paolo di Jesi, Staffolo e Cupramontana. I vini a marchio Ceci hanno uno stile immediato, ma non per questo banale, e sono capaci di rimettere in gioco un’idea di vino universale e tutta giocata sulla piacevolezza. Un’idea forte che fa il paio con quella di mantenere saldo il legame con le radici storiche, prima di tutto familiari, della cantina in provincia di Parma, contaminandola con elementi della moda e del life style italiano. Quest'anno, ad esempio, Ceci ha voluto giocare col design, immaginando una bottiglia-decanter di colore nero inclinata a 68,2 gradi (da qui il nome) per una Barbera che sprigiona intensi profumi di frutti di bosco: lampone, ribes rossi, mirtillo, mora e uva spina accompagnati da note di vaniglia e viola, si diffondono in un sorso caldo e piacevolmente astringente, dallo sviluppo sapido e lievemente tannico.
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