Federica, Sergio e Marco sono tre fratelli marsalesi che fanno vino in questa parte della Sicilia occidentale. L'azienda porta il loro cognome, Fina, che è poi quello del padre Bruno, colui che, smosso dalle parole di Giacomo Tachis, ha dato inizio all'azienda pochi anni fa. L'impronta è giovanile. Lo si capisce subito dall'accoglienza, sempre sorridente ed entusiasta, potremmo dire "colorata" come sono i tramonti che si possono godere dalla terrazza della cantina, un baglio siciliano che affaccia sul mare di Marsala con le isole Egadi a fare da sfondo. E giovanili sono i vini, dal colore delle etichette al contenuto delle bottiglie, uve autoctone e internazionali, con un taglio molto pensato per l'estero. Calici dalla beva comprensibile, di facile intuizione. Come questo Taif, uno zibibbo in purezza secco, tutto acciaio e sei mesi di bottiglia prima di arrivare in commercio. Del varietale del Moscato d'Alessandria ha le note profumate di mandarino e glicine, quel naso "primaverile" tipico di quest'uva, poi arrivano i sentori di salvia, qualcosa che rimanda al balsamico. La spinta territoriale invece emerge in bocca, con un gusto vibrante grazie al calore di questi terreni e alla presenza del mare. Una beva che persiste e che si caratterizza per una salinità che ben si sposa a diversi momenti della tavola, che sia l'aperitivo o piatti più complessi, tipo un fritto o formaggi erborinati.
(Francesca Ciancio)
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