Il Vitrarolo è un vitigno antico, riscoperto dalla Regione Sicilia grazie al progetto di recupero inaugurato nel nuovo millennio. Sergio Fina e Francesco Pulizzi, amici d’infanzia, si appassionano ai risultati di quell’operazione e nel 2019 creano il primo vigneto allevato a Vitrarolo, producendo ognuno la propria etichetta aziendale. La versione 2024 della famiglia Fina, profuma di pepe, gelso e melograno, anticipando un palato vivace e fresco, dallo sviluppo lievemente amaricante e dal finale che sa di ciliegia e viola. Sono in media 1.200.000 le bottiglie prodotte dalle Cantine Fina, realtà situata a Marsala, luogo di riferimento dell’enologia siciliana: un’azienda nata nel 2005, che può contare su 250 ettari a vigneto. Ma la sua storia ha una radice un po’ più lontana nel tempo. Il suo fondatore, Bruno Fina, a metà degli anni Ottanta diventò responsabile tecnico della cantina di sperimentazione e micro-vinificazione dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino, che proprio in quel periodo rilanciava la produzione vitivinicola siciliana di qualità. Una scintilla da cui partì un sogno, che si è realizzato 15 anni dopo. Oggi Cantine Fina produce un articolato portafoglio etichette che comprende anche bianchi da uve Chardonnay, Grillo, Zibibbo, Sauvignon Blanc, Viognier e Traminer; rossi da Perricone, Merlot, Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e Syrah; infine un dolce, un rosato e uno spumante.
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