Forse non tutti sanno che le Cantine Leonardo da Vinci, che sorgono a pochi chilometri dal paese che ha dato i natali al grande artista rinascimentale e che ha ispirato il nome di questa realtà produttiva (oltre a quello della grafica delle sue etichette), rappresentano un piccolo colosso enologico toscano (750 ettari di vigneto per una produzione complessiva di 4.500.000 bottiglie, che spaziano tra tutte le denominazioni più rilevanti della Provincia di Firenze e della Toscana). La storia è quella di un progetto cooperativo, partito sessanta anni fa (con tappe rilevanti nel 1988 con l’acquisizione della Fattoria di Montalbano e nel 1990 con quella della Cantina di Montalcino), che dal 2012 è sotto la regia del Gruppo Caviro, il primo produttore di vino in Italia. Nel denso e articolato portafoglio prodotti non poteva certo mancare il Chianti, denominazione che ha un po’ costruito la fortuna di Cantine Leonardo. Le sue caratteristiche organolettiche ne fanno, per certi versi, un prototipo tipologico e le ritroviamo ben espresse nell’annata 2018, adatta ad assecondare l’espressione più convincente del Sangiovese. Al naso, emergono profumi fragranti di frutti rossi, ad accompagnare cenni di vaniglia e leggeri tocchi di liquirizia. In bocca, il vino ha uno sviluppo rassicurante dall’attacco dolce e morbido che la freschezza acida allunga fino ad un finale dai ritorni ancora speziati.
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