I numeri raggiunti da Cantine Settesoli fanno letteralmente paura: 6.000 ettari di vigneto, 2.000 soci, una produzione complessiva di 20 milioni di bottiglie, a formare una delle cooperative vinicole più estese e significative d’Italia e d’Europa. Ma oltre alle cifre, è la continuità dello standard qualitativo ad impressionare: i vini, schietti e di piacevole bevibilità, hanno saputo costruirsi una solida reputazione anche all’estero, grazie ad una sapiente quanto ben riuscita coniugazione tra grandi numeri e perfetta esecuzione tecnica, senza mai tradire i vitigni o il territorio d’origine, sempre ben leggibile. L’articolatissimo portafoglio etichette si divide in due linee: Mandrarossa, il brand della cantina con sede a Menfi (che raccoglie i vini più prestigiosi) e lo storico Settesoli, di cui fa parte anche la nuova linea Jummare. Progetto bio e vegano, è composto di 3 etichette, nello specifico Grillo, Nero d'Avola e Vermentino. Quest'ultima varietà, il Vermentino, è squisitamente mediterranea ma poco diffusa sull’isola, e in questa prima annata in produzione si dimostra un esperimento andato decisamente a buon fine. Affinato solamente in acciaio, possiede profumi di bella nitidezza che spaziano dai cenni di fiori di gelsomino a quelli di erba appena tagliata, con tocchi di mela e macchia mediterranea. In bocca, prevale la fragranza ed il sorso è subito ben ritmato e sapido a garantire una bevibilità da primato.
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