Vittorio Contini Bonacossi non c’è più. Se n’è andato troppo presto, maledizione: nel marzo di quest’anno, ad esser precisi, dopo aver ereditato dal padre Ugo (oltre alla cultura e alle buone maniere) il più autentico spirito che sovrintende a questa meravigliosa cantina, che ha iniziato la sua storia pressoché unica addirittura nell’804, come testimoniato da antichi documenti mantenuti nell’archivio di Firenze, fondamentali anche per rimarcare la valenza dell’ambito di Carmignano nelle vicende della Toscana enoica. I conti Contini Bonacossi acquistarono l’azienda, prima di proprietà della vedova Franchetti-Rotschild, nel 1920: oggi, a proseguire il lavoro encomiabile di Ugo, ci sono i fratelli Filippo, Beatrice e Benedetta, dopo che dal 2009 si è man mano virato verso un’agricoltura sensibile, poi definitivamente vincolata al biologico. Un luogo da visitare, senza se e senza ma, con tanto di frantoio e vinsantaia, impreziosito da reperti storici, artistici e architettonici mozzafiato, e munito di agriturismo curatissimo e dall’ospitalità impeccabile. L’annata 2012 del Trefiano, un Carmignano Riserva che Vittorio adorava, si rivela ancora splendida: dai toni fruttati e speziati, ricorda ciliegie sotto spirito, more, ribes, spezie, cacao e tabacco, con passo sostenuto ed energico al palato, dove un tannino diffuso ma elegante dona scheletro gustativo tonico e persistente.
(Fabio Turchetti)
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