Caprili è una delle tante belle realtà produttive di Montalcino. Con 21 gli ettari vitati, disposti nel quadrante sud-ovest della denominazione, per un totale di 75.000 bottiglie annue, l’azienda è guidata fin dagli ’60 dalla famiglia Bartolommei e oggi Giacomo continua a svolgere il lavoro nel solco di una produzione fedele al territorio e di impostazione tendenzialmente classica. L’impronta stilistica, che fa perno sulla maturazione separata in legno grande dei vini provenienti dalle varie parcelle, mette a disposizione un portafoglio prodotti, evidentemente all’insegna delle etichette a denominazione, dai toni solari e generosi che, tuttavia, non manca anche di articolazione e chiaro-scuri. Sono vini in generale ben centrati e che trovano nei tratti del Sangiovese più verace la loro chiave di lettura più importante. Un dato ben leggibile all’assaggio del Brunello 2016. Inutile dire che la declinazione di questa straordinaria annata, ha dato certamente una mano, ad una cantina che, come dovrebbe essere, è sensibile alla variabile qualità delle annate. Dopo 36 mesi di legno grande, il vino possiede ancora tratti aromatici fragranti e definiti nel gioco tra i frutti rossi, le spezie e qualche tocco affumicato e di sottobosco. In bocca, dove probabilmente dà il meglio di sé stesso, il vino è succoso ed incisivo, dall’articolazione tannica ben scandita e dalla dolcezza di ritorno sul finale.
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