Dalla proprietà ilcinese di Carpineto, si gode di un colpo d'occhio notevole sul borgo di Montalcino. Qui, nel 2015, i soci Sacchet e Zaccheo hanno acquisito una tenuta di 53 ettari composta per la maggior parte da boschi, un uliveto e 10 ettari di vigneti a Sangiovese, che governavano in affitto già da una decina di anni. La posizione è elevata: si trova a 500 metri, fra le più alte della docg, quasi completamente esposta a nord, situazione ideale con i cambiamenti climatici in corso. Le etichette prodotte sono 3: un Brunello annata, un Brunello Riserva e un Rosso di Montalcino, cui vengono dedicati 5 ettari. La versione 2021 è succosa ma senza perdere di eleganza: semplice ed immediata nei profumi di ciliegia e violetta, con una nota appena accennata di erbe aromatiche e di spezie dolci, ha un sorso sapido, dalla giusta aderenza, tanto da imprimere il sapore fruttato senza interromperne la scorrevolezza. È un'altra piccola interpretazione di Sangiovese, cui le due famiglie si sono dedicate, fin dal principio, quando nel 1967 si unirono nel realizzare un piccolo sogno di 20 ettari a Dudda nel Chianti Classico, che poi si è espanso nel territorio del Nobile, della Maremma e di Montalcino (appunto). 55 anni dopo, 200 ettari a vigneto e 3 milioni di bottiglie sono il patrimonio enologico che permette a Carpineto di rappresentare nel mondo le denominazioni da cui nasce il meglio del Sangiovese Toscano.
(ns)
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