Fragola, balsami maremmani - dall’elicriso ai fiori di rosmarino e lavanda - e mandarino: così i profumi, ma anche i sapori, del Barolo Lazzarito 2018 di Casa E. di Mirafiore, si declinano dolci e freschi in bocca, grazie ad un sorso che inizialmente si imprime deciso e centrale, per poi diffondersi goloso e sapido, verso un finale grazioso di rosa, viole e, di nuovo, fragola. Ad immaginarlo materialmente, l’onda perfetta per un surfista; l’ennesima conferma qualitativa di questo marchio storico di Barolo, cui la famiglia Farinetti ha voluto ridare dignità con l’acquisto delle cantine Fontanafredda e Borgogno, avvenuta nel 2008. E oggi, come allora (l’intrigante storia legata al primo re d’Italia Vittorio Emanuele II si trova facilmente sul world wide web), l’incisività del marchio sul territorio è forte: il suo fondatore, Emanuele Alberto Guerrieri conte di Mirafiore - siamo nella seconda metà dell’800 - non solo esportò fra i primi il vino di Barolo nel mondo, ma fece costruire le prime botti di cemento d’Europa e si spese per la comunità, formando un villaggio e un circolo ricreativo per i dipendenti. Oggi promuove la cultura della sostenibilità, grazie a diversi progetti culturali (come il Bosco dei Pensieri, la Fondazione Mirafiore e la collaborazione con Slow Food) e la conversione in biologico, sfociata nella certificazione Equalitas e il primo bilancio di sostenibilità, pubblicato quest'anno.
(ns)
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