Il Syrah è, insieme al Grenache, il vitigno principale della Francia meridionale, la base di quell’oceano di Côte de Rhône che fornisce i vini delle trattorie, taverne e bar di tutto il paese. Il vino per le tasche di tutti, di buona beva ma raramente esaltante. Raggiunge livelli di eccellenza in soli pochi posti, al sud di Lione per essere precisi, e si accontenta così. Stesso discorso in Italia: gli anni Novanta hanno visto un vero e proprio boom della varietà in tante zone dello Stivale: molti vini buoni, ma pochi notevoli. Forse una questione di terra, ma più probabilmente di clima: il vitigno richiede calore, ma non in eccesso e in aree più calde rischia di sapere di confettura e alcool, diventando “meridionale”, anziché solare. Un grande e incontestabile successo però è stato raggiunto dalla azienda Casale del Giglio, nata in quell'Agro Pontino bonificato da coloni veneti con una certa familiarità con le varietà francesi. Qui il clima sembra giustissimo e le operazioni di cantina, tutte di grande professionalità. Il Syrah è vinificato per massimizzare il frutto, mentre il Petit Verdot è fermentato in maniera più intensa, per portare concentrazione, profondità e la giusta spina dorsale di tannini. More e un tocco di prugna al naso arricchite dalle, leggerissime, erbe e spezie della barrique; potente, solido e rotondo al palato. Impeccabile il lavoro di Paolo Tiefenthaler.
(Daniel Thomases)
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