Enrico e Marco Faccenda sono la quarta generazione di una famiglia che negli anni ha messo assieme diverse terre tra Roero e Langhe, arrivando a coprire la bella cifra di 50 ettari, circondati da noccioleti e boschi intorno ai vigneti, acquistati proprio per preservare la biodiversità di un tesoro agricolo non a caso diventato patrimonio dell'Unesco. Primo acquisto, nel 1950, fatto dal nonno salumiere che aveva intuito le potenzialità viticole della zona. Secondo la tradizione dello "stranome", i Chicco sono i Chicu, dal nonno Ernesto fino ai figli dei due proprietari. Il Nebbiolo in Cascina Chicco è lavorato un po' in tutte le sue sfumature. Anche quella del Metodo Classico, tra le prime bollicine a essere prodotte con quest'uva in purezza. La sfida del Barolo è iniziata per ultima e uno dei fiori all'occhiello è senza dubbio il cru Ginestra a Monforte d'Alba dove nasce, nel 2007, l'omonimo Barolo. Ben sette anni di affinamento, di cui almeno 40 mesi in botti di rovere. I terreni sono quelli nobili, un misto di marne argillose-siltose con piccole percentuali di sabbia, l'ideale per conferire al contempo forza ed eleganza al vino. Questo 2011 ha belle note di tabacco e liquirizia ingentilite da profumi di rosa, lampone e fragola. La bocca è misurata con tannini setosi. La beva è piena, la struttura si sente, ma non risulta pesante. Il finale balsamico chiude su sentori di china.
(Francesca Ciancio)
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