Castellari Isola del Giglio nasce dal progetto di Simone Ghelfi volto a recuperare un’antica vigna dell’isola toscana con l’intento di valorizzare in purezza l’Ansonica, vitigno autoctono che qui assume espressioni uniche grazie alla vicinanza al mare, all’altitudine e ai suoli sciolti di origine granitica. Il nome “Castellari” si ispira all’antica fortificazione che domina Giglio Castello, mentre “Calzo della Vignia” fa riferimento al muretto a secco - “calzo” in dialetto locale - che sostiene i vigneti Castellari, Saetta e Vernaccio recuperati da Simone insieme alla moglie Desy, nella parte alta dell’isola. Qui, su terrazze strappate alla roccia, le uve di Ansonica dalle bucce spesse che resistono ai venti, sono coltivate ad alberello in regime biologico, tra i 150 e i 250 metri sul livello del mare. La vinificazione con lieviti indigeni macerazione sulle bucce di 4 mesi senza chiarifica né filtrazione, è seguita da un affinamento in tonneau per 6 mesi e almeno 24 mesi ulteriori in bottiglia. Al naso emergono note di agrumi e mango disidratati, erbe mediterranee, capperi, olive verdi ed elementi iodati e salmastri. Il sorso è strutturato e sapido, con una trama tannica delicata e una tensione che richiama il vento, la pietra e il sale. Calzo della Vignia è il simbolo di un amore sconfinato per un ambiente selvaggio e indomito, che restituisce con cura integrità e profondità al paesaggio del Giglio.
(Chiara Giovoni)
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