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CASTELLETTI (VERONAFIERE): “NON TEMIAMO CONCORRENZA DI NESSUNO”. TUTTO OK PER VINITALY 2003 (+5% DI BUYERS STRANIERI)

“La politica di qualificazione delle presenze (ovvero selezionare operatori professionali e appassionati di vino), è stata vincente: il Vinitaly n. 37 ha fatto dei notevoli progressi come hanno sostenuto i numerosi espositori e operatori”. Così Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere, ha sintetizzato il positivo bilancio della kermesse di Verona, che quest’anno ha visto aumentare del 5% i buyers stranieri (i numeri complessivi: 135.000 visitatori, 4.000 espositori di 27 Paesi su una superficie netta di oltre 60.000 metri quadrati).

Ma il presidente di Veronafiere ha anche accennato alle altre manifestazioni sul vino che stanno nascendo in Italia: “non temiamo la concorrenza di nessuno, anche perchè sto riscontrando che si parla di iniziative molto diverse da Vinitaly. La manifestazione di Verona sta già vivendo bene la concorrenza e, anzi, sta ottenendo risultati sempre migliori proprio per il fatto che ha un solido retroterra che altre fiere non hanno e finalità coerenti con le aspettative delle aziende”.

Vinitaly 2003: i commenti dei vignaioli italiani>BR>
“Meno folla, meno confusione, maggiore qualificazione dei visitatori: una situazione ideale per lavorare davvero, per allacciare contatti e concludere affari. La risposta di Veronafiere ai problemi del passato è stata evidente e ora ci si attende dal Comune di Verona risposte che appoggino l’Ente nel dare ulteriore impulso alla rassegna”. Così Gianni Zonin, componente del comitato tecnico di indirizzo di Vinitaly e tra i più famosi vignaioli d'Italia. Ma a considerare positivamente l'intera manifestazione, sia per la parte organizzativa e sia dal punto di vista commerciale e culturale, è anche Tiziana Frescobaldi, al cui entusiasmo fa eco quello di Albiera Antinori: “gli “al lupo, al lupo” della vigilia sono stati smentiti; il vino toscano ha avuto una bella vetrina”. “Vinitaly è sempre andato bene; quest’anno meglio”, è il giudizio di Giacinto Giacomini (Cavit). E, per Ezio Pelissetti, direttore del Consorzio Asti, “questa è stata la migliore edizione a cui abbiamo partecipato”. “Chiari segnali di miglioramento per questa manifestazione” si avvertono anche secondo Marco Caprai, che ha ritenuto la propria partecipazione utile per “rilanciare il Sagrantino di Montefalco”. Edizione soddisfacente anche per i produttori piemontesi: “Veronafiere - ha detto Alberto Chiarlo - ha dimostrato un’attenzione particolare alle esigenze delle aziende, con particolare riguardo verso le più significative per l’export”. Ernesto Abbona, presidente della Marchesi di Barolo, condividendo il giudizio positivo per la qualità dei visitatori ha notato “un interesse particolare per i vini del Sud Italia”. Successo preannunciato per il Brunello di Montalcino: “mi ha fatto piacere - ha spiegato Jacopo Biondi Santi - aver avuto la possibilità di incontrare tutti i miei importatori e ho apprezzato l’impegno per imprimere ulteriore slancio al Vinitaly”. Dello stesso parere Carlo Casavecchia, direttore di Duca di Salaparuta: “non abbiamo avuto nessun disagio e, anzi, abbiamo notato un’organizzazione migliore rispetto alle scorse edizioni”.

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