È vasta la proprietà che abbraccia l'azienda Castello del Terriccio. Vasta nello spazio, coi i suoi 1500 ettari di territorio complessivi, che si sviluppano al confine settentrionale della Maremma toscana; vasta nella varietà di paesaggio che accoglie, fra luce e ombre, pascoli e colture, fiumi e laghi, boschi e macchia mediterranea, pianure e colline, borghi abitati e aree impenetrabili; vasta nella ricchezza di flora e fauna e di colture che ospita, compresi 400 ettari di seminativi, 40 di oliveto e 60 di vigneto; vasta nella tempo, per la storia millenaria che racchiude e che ha visto alternarsi produzioni e proprietà. Oggi Castello del Terriccio appartiene a Vittorio Piozzo di Rodignano Rossi di Madelana, che ha ereditato nel 2019 un'azienda resa nota dal punto di vista vitivinicolo dal predecessore Gian Annibale. L'ampia disponibilità di terreno rese, infatti, possibile la scelta agiata dei terreni più vocati alla coltura della vite (qui già presente al tempo degli Etruschi), che venne piantata a partire dagli anni Ottanta, puntando sui vitigni internazionali e ottenendone vini convincenti. Il Lupicaia nacque nel 1993 dall'omonimo vigneto, toponimo attorniato da filari di eucalipto. La versione 2016 è complessa nei profumi di peperone, ciliegia e corteccia, con qualche accenno di rosa e goudron; in bocca è decisamente saporito: sapido, lievemente amaro, si congeda virando su note di mora e violetta.
(ns)
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